Le agenzie di rating sono organizzazioni private, e quindi si spera indipendenti, che valutano l'attività finanziaria di stati e compagnie internazionali.
Le più famose sono 3 società americane: Standard&Poor's, Moody's e Fitch. Negli ultimi anni, a causa della crisi internazionale, il giudizio espresso da queste agenzie, la cosiddetta affidabilità finanziaria, è diventato uno dei temi più dibattuti all'interno dell'arena politica, e queste organizzazioni hanno accumulato un potere enorme. Il declassamento di un Paese da parte di una di queste società può costare la testa di ministri e presidenti.
In Italia il temuto spread è regolato proprio dal giudizio di queste "Big 3".
Da tempo le diverse agenzie, soprattutto S&P's, che, delle 3, è la più importante, ricevono critiche per l'arbitrarietà dei loro giudizi, soprattutto dai politici europei alle prese con sondaggi elettorali in costante declino.
Oltreoceano l'amministrazione Obama ha deciso di passare all'azione, aprendo una causa da 5 miliardi di dollari contro Standard&Poor's, ritenuta responsabile della crisi dei mutui subprime, gonfiati proprio in base alle indicazioni positive di S&P's. Dai mutui subprime la crisi è poi esplosa coinvolgendo tutti gli strati dell'economia statunitense e diventando la più grande recessione dai tempi del 1929.
Fin dal 2008 il presidente aveva aperto un tavolo di confronto con l'agenzia, diretta espressione di quel mondo dell'alta finanza americana (l'1% della popolazione) che non ha mai digerito le politiche finanziarie dell'amministrazione democratica.
Negli ultimi mesi il dialogo è saltato, ed il presidente ha deciso di passare ai fatti portando l'agenzia in tribunale. S&P's è stata citata presso la corte federale e 5 diverse corti statali.
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