Un caso molto particolare sta tenendo gli abitanti dell'Oklahoma attaccati al televisore da lunedì scorso: si tratta del ritrovamento del cadavere carbonizzato di Danny Vanzandt, cittadino di 65 anni della Sequoyah County, in Oklahoma appunto. Così ha riportato l'Huffington Post questa mattina.
I suoi famigliari l'hanno trovato lunedi mattina nella sua casa di Muldrow, ma ormai era troppo tardi. Nemmeno l'autopsia eseguita nella giornata di martedì è stata in grado di spiegare quale possa essere la causa della morte: l'unica cosa certa è che Vanzandt è morto carbonizzato, ma non sono state trovate tracce di incendio attorno al cadavere.
Il responsabile delle indagini ha quindi suggerito un'ipotesi insolita e agghiacciante al tempo stesso: "Potrebbe trattarsi di un caso di auto-combustione umana (SHC)", ha spiegato lo sceriffo Ron Lockhart ai microfoni di KSDK-TV. "Al mondo si registrano circa 200 casi di combustione spontanea all'anno, e Vanzandt potrebbe far parte di questa categoria".
Il fatto che Vanzandt fosse un alcolizzato e fumatore accanito potrebbe rafforzare l'ipotesi: "Chiaramente ci deve essere una sorgente di combustione, ma potrebbe essere stato un accendino o una sigaretta accesa".
L'alto tasso di alcol nel sangue poi, potrebbe aver fatto il resto.
"Potresti versare della benzina su qualcuno e non verrebbe incenerito in una simile maniera".
Una scena agghiacciante insomma, e potrebbero essere necessari anche più di due mesi per verificare questa curiosa e terrificante ipotesi.
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