01 febbraio 2013

Il nemico alle porte

La battaglia di Stalingrado si è svolta nella Russia meridionale dal 28 giugno 1942 al 2 febbraio 1943.
In quello scontro, le forze sovietiche dell'Armata Rossa riuscirono ad infliggere la prima grande sconfitta militare alla Germania Nazista, che perse sul campo più di un milione di uomini tra morti e prigionieri.
Per commemorare la vittoria, il Comune di Volgograd ha deciso di rinominare la città con il vecchio appellativo sovietico, Stalingrado appunto, nella giornata di domani, 2 febbraio.
Volgograd era stata fondata con il nome di Caricyn nel 1589 come roccaforte militare contro i tartari.
Nel tempo, era diventata la sede estiva dell'erede al trono russo, tanto che durante la guerra civile seguita alla Rivoluzione d'Ottobre fu una delle ultime roccaforti zariste a cadere.
Nel 1925 fu rinominata Stalingrado in onore del nuovo leader dell'URSS. Mantenne questo nome fino al 1961, quando l'opera di "de-stalinizzazione" di Krusciov le impose il nuovo nome di Volgograd.
L'agenda politica di Vladimir Putin, fortemente nazionalista e patriottica, ha attuato negli ultimi anni un'opera di pesante revisionismo della figura di Stalin, celebrandolo soprattutto per la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale.
IlPost riporta che la città di Volgograd dovrà essere chiamata Stalingrado da tutti gli annunciatori televisivi e radiofonici, e non è escluso che anche gli orari dei mezzi pubblici possano, per un giorno, ritornare all'antica denominazione.

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