Una notizia che francamente non poteva essere tralasciata: anche se il Ringraziamento è passato da quasi una settimana (era giovedì scorso), leggendo questo articolo sul Il Post non ci si può esimere dal riprenderlo.
La domanda è semplice: perchè il tacchino, in inglese, si chiama "Turchia"?
Che c'azzecca, direbbe Di Pietro, un volatile originario dell'America Centrale con uno stato islamico al confine tra Europa e Asia?
A rispondere alla domanda arriva puntuale il professor Dan Jurafsky, docente di linguistica a Stanford (UK).
Il tacchino sarebbe stato portato in Europa dagli Spagnoli, insieme alla patata, al pomodoro e al mais trovati da Colombo e compagni sulla via delle Indie.
Siamo grosso modo attorno alla metà del XVI secolo, e, insieme al tacchino, l'Europa affamata riscopriva un altro volatile, lontano cugino originario dell'Africa, ovvero la nostra faraona, che infatti, almeno nell'etimologia italiana, conferma la iniziale provenienza dalla terra delle piramidi.
Tacchini e faraone, molto simili, dopo tutto, e non è che un contadino del Kent possa perdere troppo tempo per cercare di distinguerli e quindi ecco spiegato l'arcano: il tacchino viene scambiato per la faraona, e l'Egitto, che allora faceva parte dell'Impero Ottomano, per la terra dei turchi.
Mamma li turchi! Dato che questo popolo capitalizzava già gli incubi di mezza Europa, perchè non capitalizzare anche le tavolate?
Ecco quindi che il tacchino azteco diventa una sorta di pollo musulmano.
Ma non è tutto: sembra proprio che il legame di questo occidentale volatile con l'esotico Oriente non debba arrestarsi alla lingua inglese: in Turchia (sic!) il tacchino viene chiamato Hindi, ovvero "pollo dell'India", perchè, provenendo dalla terra dei Maya, si pensava che arrivasse direttamente dalle famose Indie. Il solito errore di Colombo, niente di nuovo. Anche in olandese, dopo tutto, i tacchini vengono assimilati ai fachiri: kalkoen, nome del volatile ad Amsterdam, altro non vuol dire che pollo di Calicut, colonia olandese nell'India meridionale.
Storie di commerci, di turchi e di pollame: storie di tacchini.
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