27 settembre 2012

Squadra che vince non si cambia

Garry B. Trudeau è un vignettista americano. E' nato a New York e ha studiato a Yale, dove ha iniziato a disegnare per il giornale del College. E' uno bravo, ha collaborato con qualche giornaletto come Harper's, il Rolling Stone, The New Republic, il New Yorker, Washington Post prima di approdare al New York Times. Lì ha tenuto una rubrica editoriale per immagini: articoli pubblicati zero, solo immagini.
Ha tenuto programmi di satira in Tv a partire dall'amministrazione Reagan, continuando con i vari Bush, Clinton e Obama. Loro passano, lui no.
Dal 1970 pubblica ogni giorno una striscia chiamata Doonesbury, prima su carta, ora online.
E' un prodotto libero e volontario, non retribuito, che esula dai contratti o dalle altre attività di Trudeau.
Un po' come un rito quotidiano, che va avanti da 40 anni e più.
Anche i personaggi principali sono gli stessi: giornalisti, ovviamente cinici e dissacranti, l'ambiente di lavoro che Trudeau mastica tutti i giorni. Alcuni se ne vanno, alcuni tornano, ma il format non cambia mai, e "tira" da mezzo secolo.
Sul suo sito si possono trovare tutte le strisce pubblicate, una cronostoria per immagini degli ultimi 50 anni, dalla scena politica americana agli show televisivi. C'è Michael Jackson, prima nero e poi bianco, c'è la crisi iraniana, c'è Saddam Hussein e anche Oprah Winfrey.
E' un ottimo modo per tenersi informati su quello che succede dall'altro lato dell'oceano: poche parole, molte risate, e molte sensazioni della "pancia" degli americani che magari gli altri media non colgono, e per di più è gratis, in un periodo in cui tutti stanno bloccando e tassando i propri servizi online. Mica male

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