07 settembre 2012

Giochi di coppia

Ieri sera c'è stato il discorso conclusivo di Barack Obama alla Convention Democratica di Charlotte (NC).
Il presidente ha ottenuto ufficialmente la candidatura alla Cada Bianca dal partito dell'Asinello, e ha rivendicato i successi di quattro anni di amministrazione: disimpegno dalla guerra in Iraq (certo è che la situazione a Baghdad è ben lungi da migliorare), rifinanziamento delle principali industrie americane (banche e automobili in primis) per prevenire la perdita di posti di lavoro e soprattutto la grande riforma sanitaria, che ha fornito a circa 30 milioni di non abbienti un'assistenza medica che quattro anni fa non avevano.
Piaccia oppure no, Obama si è dimostrato un abile politico, un ottimo oratore e, a mio parere, anche un buon presidente.
Ieri però c'è stato anche un altro intervento, assai meno pubblicizzato, della famiglia Obama in TV: si tratta di Michelle Obama che al David Letterman Show ha, scherzosamente, elencato le 10 Ragioni per guardare la Convention Democratica
Al pari del marito, anche Michelle Obama si è dimostrata a suo agio nel ruolo di first lady, seguendo l'esempio di illustri predecessori su entrambi i fronti, da Nancy Reagan a Jacqueline Kennedy.
Ieri al Letterman, in collegamento video, ha scherzato con il presentatore, sostenuto il marito e rivendicato più le proprie battaglie personali che non i successi dell'amministrazione democratica.
Michelle Obama è stata in grado di smarcarsi dalla imponente figura del marito forse anche più di quanto abbia saputo fare a suo tempo Hillary Clinton, recitando ad un tempo la parte della moglie affettuosa, della madre attenta e premurosa e della politica determinata.
Battaglie come la lotta all'obesità, il sostegno all'agricoltura tradizionale e all'alimentazione biologica sono diventate un marchio di fabbrica della first lady, senza che Obama stesso ne abbia mai fatto menzione.
Forse ancor più che con Joe Biden, vecchio politico navigato e attuale vicepresidente, il vero ticket è quello tra Barack e Michelle, una presenza fissa nella leadership del marito, e anche un'ottima arma per accaparrarsi il voto dell'elettorato femminile.
Di certo, con Ann Romney, il confronto non regge.

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