Proporre cose nuove nel mondo della scuola, riforme o innovazioni che siano, è stata una vera e propria croce per molti governi: Moratti, Fioroni, Gelmini sono solo gli ultimi esempi.
Ma la scuola rischia di confermarsi un ambiente conservatore e chiuso, proprio lì dove dovrebbe nascere il domani, non solo al macro livello della burocrazia ministeriale, ma anche e purtroppo nella didattica quotidiana, il vero campo di battaglia.
E' quello che è successo a Parma, in un istituto superiore, dove una professoressa aveva proposto alla propria classe di quarta di visitare il Centro Islamico della città emiliana: un'ottima occasione per celebrare quella che vorrebbe essere la "Giornata parmense del dialogo interreligioso". Ma ecco che scoppia il caso: la classe, gli studenti si rifiutano di partecipare all'iniziativa, non ci pensano proprio a visitare il centro e fanno quadrato contro la prof, che è costretta a cedere: salta tutto.
Il rammarico di chi questa giornata l'aveva preparata da tempo è palpabile: "La paura è quella del diverso" ricorda Luciano Mazzoni, coordinatore del Forum Inter-religioso parmigiano e principale artefice dell'iniziativa.
Il diverso spaventa, certo, fa paura, e nessuno si scandalizzerebbe se una classe di liceali avesse delle remore a visitare un centro islamico, ma le paure vanno affrontate e superate, proprio da questo nasce la crescita, e senza crescita... che scuola è?
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