Ci sono storie che a volte superano ogni immaginazione: nemmeno il più cinico dei comici o il più originale dei romanzieri avrebbe potuto inventarsi quella di cui si parla oggi. Una storia brutta, schifosa, perchè lo schifo è l'unica reazione possibile di fronte al comportamento di Antonio Piazza, lecchese, e già membro del direttivo provinciale del PDL.
Si tratta di malapolitica? No, questa non è malapolitica, non è l'arroganza di una classe che troppe volte si è vista impunita, è qualcosa che va oltre e travalica la decenza, mostrando a quali bassezze può arrivare un uomo.
I fatti: Antonio Piazza, presidente dell'ALER di Lecco, un ente a partecipazione pubblica che si occupa di alloggi popolari, sta andando in centro con la sua macchina e non trovando parcheggi liberi, si piazza tranquillamente su un posto riservato ai disabili. Vi lascia l'auto e se ne va.
Qualche minuto dopo arriva un disabile (vero), anche lui in cerca di parcheggio, e notando che l'auto sul posteggio riservato non ha il tagliandino arancione si accorge di aver subito un torto e chiama una pattuglia di vigili.
Questi, una volta sul posto, non possono far altro che riconoscere l'infrazione, rintracciano Piazza e gli intimano di spostare il veicolo, lasciando libero il posteggio a chi ne ha diritto e rifilandogli la conseguente multa per parcheggio in divieto di sosta. Come prescrive il Codice della Strada.
Finita qui? Certo che no: il Piazza attende che i vigili abbandonino "la scena del delitto", si avvicina alla macchian del disabile che ormai si è allontanato e lì consuma la sua vendetta: gli taglia le gomme!
Tutto questo succede alla fine di settembre: ci vuole una settimana per inchiodare il Piazza, arrivando a utilizzare le telecamere di sicurezza a circuito chiuso che sorvegliano la zona.
Oggi Piazza, su sollecito del direttivo pidiellino, ha consegnato le dimissioni da dirigente del partito, e si attendono a breve anche quelle da presidente dell'ALER. No comment.
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