29 ottobre 2012

Le Guerre Stellari dentro il PDL

Forse la miglior chiusura sulla scorsa settimana politica in Italia è quella di Matteo Renzi: "Berlusconi è più altalenante dello spread, dopo 18 anni l'Italia merita di meglio". Di certo l'ultima conferenza stampa del Cavaliere, sabato pomeriggio, ha spiazzato praticamente l'intera scena politica.
Più di tutti il suo stesso partito, che adesso non sa più cosa fare: Alfano è passato dalla condizione di "delfino designato" e "capitan futuro" a quella di malcelata sopportazione.
L'ultima è che "Angelino è un caro ragazzo" ma non è in grado di "capire la pancia" del Paese, parola di Silvio, che ha definitivamente ripreso gli abiti del condottiero in battaglia: "io sono già in campagna elettorale, Alfano scelga con chi stare, io ho lanciato un'operazione verità".
Della serie tieniti vicino gli amici, ma ancora di più i nemici: forse che qualcuno (Alfano) abbia seriamente intenzione di prendere alla lettera le Sue dichiarazioni di "ritiro"? Fugando ogni dubbio, il signor B. ci ha messo poco a far saltare qualche testa, almeno per quanto gli compete. Ed è Alfano che ora rischia seriamente di restare con le brache calate: dopo essere stati innalzati a figlio primogenito suscitando le invidie di tutti gli altri colonnelli, che si fa quando il padre stesso è pronto a sacrificarti per non morire anche lui? E la sconfitta elettorale in Sicilia come potrebbe influire sull'ormai (vacillante) leadership di Angelino?
Storie di padri che uccidono (politicamente parlando, s'intende) i figli, storie di compagni che diventano iene e avvoltoi, ce n'è forse abbastanza per una tragicommedia greca.
Il finale? Aperto, come vuole la tradizione: l'allievo potrebbe superare il maestro, Alfano diventa premier (molto difficile) o comunque resta segretario del partito (se mai un partito ancora ci sarà) e Berlusconi, più nolente che volente, se ne andrà per davvero; oppure l'opposto: la vecchia volpe non avrà problemi a mangiarsi il piccione, Berlusconi, riabilitato, fonderà un nuovo partito maggioritario nel centrodestra e di Alfano ci ricorderemo come ci ricordiamo di Follini, della Brambilla o di altri che hanno "deluso le aspettative".

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