Hugo Chavez ha vinto le elezioni, lo sappiamo. Si tratta di un nuovo mandato presidenziale per 6 anni, il quarto dal 1999: così, il presidente avrà governato per un ventennio consecutivamente quando gli elettori saranno chiamati ancora a votare.
Il Partito Bolivariano ha modificato più volte la Costituzione per poter far rieleggere il suo lìder, ma nonostante questo il Venezuela non è governato da una dittatura autoritaria, come vorrebbero far credere alcuni media, sicuramente non da una dittatura di tipo latinoamericano, alla Pinochet, tanto per capire.
Chavez ha sempre vinto le elezioni regolarmente: nel 2006 ha trionfato con oltre il 63% dei voti, e già lì si era parlato di brogli, pressioni e comportamenti antidemocratici. Quest'anno è andata un po' peggio: solo il 54% dei voti.
L'opposizione, per la prima volta unita dietro ad un unico candidato conservatore, Enrique Capriles, ha ottenuto il restante 46%, migliorando di quasi dieci punti la performance dell'ultima volta, quando si era fermata a quota 37%.
E' stato una vittoria per le opposizioni? Indica un'inversione di tendenza e un'incrinatura nel rapporto tra Chavez e il suo popolo?
No, anzi. Il successo di Chavez, successo meritato e arrivato al termine di una sfida elettorare forse impari, ma democratica, è la risposta a chi lo accusava di star instaurando una dittatura castrista nel paese sudamericano. Chavez avrà un governo autoritario, una politica populista e un controllo totale dell'apparato statale, ma i venezuelani sono con lui. Fino a che i proventi del petrolio, in mano all'azienda statale, vengono usati anche per alzare i salari e fornire sussidi e aiuti ai meno abbienti, oltre che a paagare i lussi del presidente, sta bene. Il rapporto tra Chavez e i suoi elettori è paternalistico, infantile magari, sicuramente populista, ma non è logoro: nonostante due tumori e un minor peso internazionale per il Venezuela, è sempre lui l'uomo al comando, il più amato. Forse quei nove punti in meno, più che una sconfitta, sono la vera vittoria di questa tornata elettorale.
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