08 marzo 2013

Slalom gigante

Le notizie che sono arrivate negli ultimi mesi dalla Corea del Nord sono sempre più bizzarre e contraddittorie.
Da quando il nuovo leader Kim Jong-un ha rimpiazzato il padre ereditando il potere assoluto nella piccola repubblica asiatica, la linea di condotta in politica estera è stata un continuo zig-zag tra atti di distensione e minacce di un escalation militare.
Le due Coree sono ufficialmente ancora in guerra tra loro, e la situazione di pace nella penisola è garantita dalla fragile tregua firmata nel 1953 al termine di uno dei conflitti più sanguinosi del XX secolo.
Nel corso dell'inverno, il regime di Pyongyang ha ricevuto diverse visite da parte di personalità statunitensi, che vengono lette all'interno di una strategia di distensione e avvicinamento alle posizioni americane.
Allo stesso tempo, il nuovo leader ha accellerato il programma di sviluppo di armi nucleari, arrivando al lancio di un satellite in orbita prima di Natale e ad un nuovo test atomico in febbraio.
L'ultima notizia di questa mattina è che il consiglio militare della Corea del Nord sarebbe pronto a lanciare un attacco atomico "al cuore" del nemico. Ovvero direttamente in territorio americano.
Seoul infatti non disporrebbe di una capacità militare sufficiente a contrastare un eventuale attacco nordcoreano, e per la propria difesa deve fare affidamento sulla presenza di forze armate statunitensi (60.000 uomini), ufficialmente in Corea nel ruolo di "osservatori internazionali".
Su queste forze armate pende però una risoluzione ONU che invita tutte le forze militari straniere ad abbandonare la penisola per favorire il processo di pace.
Le Nazioni Unite sono il palcoscenico prediletto dal regime nordcoreano per le sue minacce, che fanno parte di una dichiarata strategia volta ad alimentare la tensione e capitalizzare l'attenzione internazionale.
Questa volta però potrebbe essere diverso. Il regime starebbe seriamente preparandosi ad un attacco in forze. A riportarlo è il quotidiano spagnolo La Rioja, che però allo stesso tempo ricorda come la Corea del Nord non avrebbe a disposizione le tecnologie per lanciare missili oltreOceano.
Come a dire: i californiani possono stare tranquilli. Per ora, Pyongyang è semplicemente troppo lontana.

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