Un video diffuso negli ultimi giorni da El Pais sta imbarazzando e gettando nello sconforto la Spagna.
Il video, risalente al 2004, mostra tre soldati spagnoli che torturano e seviziano dei prigionieri durante il conflitto in Iraq.
Oggi il Pais ha pubblicato una nota del ministero della Difesa spagnolo in cui si conferma che il video sia stato girato in una base dell'esercito spagnolo nel paese, probabilmente a Diwayina.
Il ministro della difesa Pedro Morenés ha ammesso pubblicamente le responsabilità dell'Ejercito de Tierra, le forze armate spagnole, augurandosi la più totale collaborazione con la magistratura e dicendosi sicuro che gli ufficiali responsabili non sapevano niente delle torture ai prigionieri in Iraq.
Questa sorta di Abu Ghraib iberica getta nuove ombre a distanza di dieci anni dall'inizio del conflitto iracheno. La Spagna popolare di José Maria Aznar fu uno dei più strenui difensori dell'intervento di Bush, al pari dell'Inghilterra di Blair e dell'Italia di Berlusconi.
Il primo ministro Zapatero, succeduto ad Aznar nel 2004, ritirò le truppe spagnole dal Medioriente dopo nemmeno un mese dall'elezione, avendone fatto un punto vincolante della sua campagna elettorale.
Nonostante questo pronto ritiro, sembra che il conflitto in Iraq continuerà a perseguitare la Spagna per lungo tempo: i tre militari ripresi nel video rischiano ora fino a 25 anni di carcere, sotto legge marziale.
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