La notizia risuona come una bomba: "finalmente" anche a Milano arriva il WiFi gratuito!
Repubblica.it spiega anche ai profani in cosa consiste e come funziona la miracolosa Rete, nuovissima perchè arrivata "solamente" nel 2012, appena 5 anni dopo Dublino, prima città in Europa a dotarsi di una rete internet pubblica già nel 2007.
In Italia c'era già a Roma, Venezia, Torino e in molte città di provincia, ora la tecnologia è arrivata a Milano con un dispiegamento di forze ingente: attualmente sono 500 gli hotspot sparsi un po' ovunque per la città, ma il Comune spiega che dovrebbero triplicare nel giro di qualche mese.
E poco importa se anche questa notizia venga salutata dall'abituale coro di polemiche, piuttosto che dai plausi che merita: a lamentarsi questa volta è il Movimento a 5 Stelle, che tra l'altro fa di libertà digitale e web-democracy una delle sue bandiere, essendo un movimento nato e cresciuto su internet prima che nelle piazze.
Oggetto della polemica è il contratto di affitto che Palazzo Marino paga a British Telecom e Siemens per l'utilizzo della rete a fibre ottiche, pur avendone un'altra a disposizione in comodato d'uso. Il punto è che il contratto d'affitto, stipulato dalla giunta Moratti, non scadrà che nei prossimi anni, dopodichè sarà possibile "trasferire" il traffico da una rete (privata e in affitto) all'altra (pubblica).